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La chiesa del Santo Patrono di Licata ospita alcuni sarcofagi di nobili licatesi; dalla chiesa del Purgatorio provengono il sepolcro del nobile Angelo Frangipane e Celestre (morto nel 1795), in marmo bianco, con epitaffio, sovrastato dalle armi dei Celestri e Frangipane e coronato da un obelisco a mezzo rilievo, ricollocato ai piedi della navata destra e quello in marmo bianco, con epitaffio e stemma del marchese di Regalbuono Girolamo Fragapane (1758), ricollocato a sinistra dell'ingresso centrale; dalla cappella gentilizia dei Cannada alienata dalla confraternita di Sant'Angelo, invece, proviene il mausoleo del marchese dello Scuderi Domenico Cannada (1762), ricollocato a destra dell'ingresso principale, pure in marmo bianco, con epitaffio, stemma e medaglione a mezzo rilievo del defunto, opera dello scultore licatese Antonino Ingrao.

Ai piedi delle navata sinistra si trova il sepolcro, in marmo bianco della baronessa Isabella De Caro e Miano, con letto funebre, epitaffio e stemma delle due famiglie.

Due distinte epigrafi, in pietra tufacea, poste alla parete della navata destra e sinistra, dentro cornici litiche, richiamano alla mente la volontà dei giurati di ampliare la chiesa di Sant'Angelo per ringraziarlo della scampata pestilenza del 1630 e la traslazione in una nuova urna delle reliquie del Santo Martire.

Dei pregiati paliotti in marmi mischi che adornavano gli altari delle navate ne rimangono solamente due.

Lungo le navate laterali della chiesa sono stati collocati i busti marmorei di Angelo Parla Muscia, Salvatore Cannarella Sapio e Tito Bosio.

Sotto il pavimento della navata destra riposano i resti mortali del P. Sebastiano Siracusa da Caltabellotta (vedi pagina), morto in odore di santità.

L'altare maggiore in marmo sostituisce quello ligneo policromo donato alla chiesa della Madonna di Sabuci. L'opera presenta, sul paliotto, dei bassorilievi che riproducono il Santo, il pesce che porta sul dorso il cesto coi pani e l'Agnello divino sul mistico libro. Nella porticina del tabernacolo, tutta d'argento, è raffigurato l'angelo del Signore, che additando al profeta Elia riposante all'ombra di un ginepro, un pane, gli ordina: "Alzati mangia; poiché ti resta da fare un lungo cammino".

 

* C. Carità: La chiesa di Sant'Angelo e la festa di maggio a Licata

** P. Gabriele dott. Monaco O. C.: Sant'Angelo Martire Carmelitano

 

L'arte a Sant'Angelo

 

 

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