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Le ricorrenze della festa di Sant'Angelo

 

Il 5 maggio è la maggiore delle feste, è la ricorrenza del martirio del Santo Carmelitano. La festa è aperta dalla Fiera che una volta si svolgeva dal 25 aprile al quattro maggio, mentre oggi inizia il 3 maggio e procede anche oltre il sei dello stesso mese. La città è invasa da una miriade di bancarelle che vendono di tutto e da folle di visitatori dei paesi vicini che vengono ad acquistare. I corsi principali sono illuminati a festa con ricchi e fantastici apparati.

La festa vera e propria si apre la sera del 4 maggio con i Vespri solenni in chiesa di Sant'Angelo con la presenza dell'intera giunta municipale. La funzione religiosa è preceduta dall'apertura della cappella di Sant'Angelo e dalla solenne traslazione delle reliquie del Santo dalla cappella all'altare maggiore (vedi video).

La mattina del cinque si apre con spari di mortaretti e con sfilate di bande festose. I quattro ceri lignei dalla Chiesa del Santo vengono condotti nella Piazzetta Elena in attesa della processione serale.

Dalle ore 10 del mattino sino al primo pomeriggio avviene l'offerta dei doni. La più caratteristica è quella "mule parate", che ricorda la fastosa dominazione spagnola; gli animali bardati a festa vanno a rendere omaggio, recando doni, a Sant'Angelo sul sagrato del santuario carmelitano. Le mule per la circostanza sono adornate di penne di pavone, code di volpi, fiori e ricche bardature e sonagliere. Sono ricoperte di tappeti o coperte di seta o di velluto. Sotto le coperte, sulla groppa, portano delle bisacce piene di paglia che le rendono smisurate nelle proporzioni, sì da farle apparire simili ad animali feroci. Le mule in corteo assieme ai gruppi folkloristici e ai carretti siciliani confluiscono nella Chiesa del Santo, dove numerosi devoti compiono il loro pellegrinaggio, partecipando alle celebrazioni eucaristiche, alcuni di loro portando con sé bambini votati al Santo, vestiti con l’abito carmelitano, per essere benedetti.
Il momento più importante della mattinata del 5 maggio è la messa solenne concelebrata dal clero cittadino in presenza delle massime autorità civili e militari. La giunta comunale, guidata dal sindaco, è presente con i due mazzieri che portano, appunto, le due pregiate mazze d'argento, simbolo del potere civile.

La sera, alle ore 20.00, dopo la S. Messa celebrata dal Prevosto Parroco dell'Insigne secolare Collegiata della Chiesa Madre di Licata, inizia la processione, seguita da una folla straripante, della argentea urna reliquiaria di Sant'Angelo portata su un artistico fercolo. La processione segna il momento culminante della festa di Sant'Angelo.

La festa procede il giorno dopo con il palio a mare e con l'albero della cuccagna (u paliu a 'ntinna), momento molto atteso soprattutto dai bambini. Un tempo assieme alle due competizioni si svolgevano le regate, la corsa con i sacchi, il tiro della fune e la corsa dei muli.

Il "palio a mare" è un giuoco di abilità e consiste nel conquistare una bandiera rossa collocata all'estremità di una lunga trave spalmata di tanto grasso posta all'esterno della poppa di un peschereccio. I più scivolano e cadono in acqua senza raggiungere la bandierina. Il più abile, alla fine, riesce a conquista il vessillo  della vittoria tra le ovazioni della folla che tifa stando sulla banchine del porto.

La sera, dopo la Messa Solenne di ringraziamento, il canto del Te Deum e la riposizione dell'urna argentea nella cappella di Sant'Angelo (vedi video), è il momento di concerti di musica leggera in piazza. Al termine lo spettacolo inebriante dei fuochi pirotecnici (casteddu di focu) a chiusura della festa.

Un’altra festa del Santo Martire Angelo venne introdotta il 16 agosto 1625, a ricordo della liberazione della città dalla peste, per sua intercessione, nel giugno di quell’anno, trasferendone quella del 5 maggio. La festa si celebrò in modo solenne fino al 1850, quando si ritornò a celebrare quella principale il 5 maggio, e da allora essa è ridotta a secondaria, rimanendo pur sempre per i devoti un’occasione per esprimere gratitudine e riconoscenza al Santo Martire Angelo per aver liberato la città dalla peste. I festeggiamenti di mezz'agosto ricorrono nel primo fine settimana successivo al 15 agosto e culminano con la processione della sacra urna della domenica sera. La festa di agosto si apre il sabato con i Vespri solenni e si conclude il lunedì successivo con la riposizione dell'urna nella cappella. La domenica mattina si svolgono, lungo i corsi principali, le sfilate dei carretti siciliani e delle mule parate, mentre in chiesa si celebrano le sacre funzioni e si benedicono i bambini votati al Santo. La sera, durante la processione, il fercolo del Santo, giunto presso la spiaggia di Giummarella, viene trasportato in acqua per la tradizionale "benedizione del mare". Il rito viene accompagnato da spettacolari giochi pirotecnici. La festa di agosto è attesa soprattutto dagli emigrati licatesi che non possono essere presenti per i solenni festeggiamenti di maggio.

Altre feste interne vengono celebrate per ricordare tre terremoti durante cui la città venne preservata per intercessione del Santo: 11 gennaio (1693), 5 febbraio (1783), 28 dicembre (1908). La prima ricorrenza viene ogni anno commemorata con l'esposizione per tre giorni dell'urna di Sant'Angelo sull'altare maggiore del Santuario.

 

* Calogero Carità: "La Vedetta" ed. maggio 2006

** http://www.lavedettaonline.it/religiose.htm

 

Le foto e i video della festa di Sant'Angelo

 

 

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