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Inno popolare
Salve, o grande campione di Cristo,
come Elia risplendente di zelo.
Vago giglio del Monte Carmelo
circonfuso di luce immortal.
Della gente che corre devota,
il tuo nome potente invocando,
tergi il pianto le preci ascoltando,
e risana le piaghe crudel.
Pieno l'alma di zelo divino,
discendesti dal monte paterno
e molt'alme rapite all'averno
riportasti fedeli a Gesù.
Del Giordano impetuoso tu l'onde
come il vate fermasti nel corso
ed al mondo volgendo il tuo dorso
al deserto drizzasti il tuo piè.
Come il manto del padre rapito
la tua cappa portenti operava,
ai defunti la vita ridava
ed ai ciechi la luce del sol.
Poi, seguendo i divini voleri,
t'en venisti alla sicula terra
e, Battista novello, la guerra
dichiarasti al rio vizio infernal.
Il tuo verbo qual fiaccola ardeva,
rischiarando ai dispersi la via,
ai pentiti di vita già ria
ridonava la pace del cor.
Il nemico infernale sconfitto
si scagliava con grande furore
e te, candido agnello, nel cuore
trafiggeva con empio pugnal.
Or che regni nei Cieli glorioso,
o Sant'Angelo nostro avvocato,
tienci fuori dal tristo peccato
e più presso al Maestro Divin.
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Inno
O lieto giorno, in cui l'Angelo
Santo
ha meritato il serto della
gloria!
L'Ordine santo di Maria
n'esulti:
n'esulti il mondo tutto!
Per le preghiere della Vergine
Santa
i genitori ottengono la fede:
benché aggravata la sua madre
d'anni
s'allieta di due figli.
La Vergine Santa "Angelo" lo
chiama
così mostrando quanto sarà
grande
quel figlio che dal ciel venuto
è in terra
per un favore divino.
Spezza del mondo le vane
lusinghe
e dell'inferno teme l'ira
astuta,
arde al più
presto entrar nei sacri chiostri
del mistico Carmelo.
Di bianco manto gli omeri
cingendo,
come uno specchio serba la
purezza;
la povertà, la
santa obbedienza
con somma cura osserva.
Diam gloria al padre,
diamo gloria al Figlio,
al Santo Spirito rendiamo
pari onore;
unisoni leviam alla pia
madre
un cantico di lode. Amen.
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