L'attuale prospetto della chiesa,
che risale al 1748, è rimasto incompiuto, ma è stato parzialmente
completato nella parte centrale con due ordini di colonne. Il
prospetto sarebbe
stato collaudato o parzialmente realizzato da Francesco Bonamici,
originario di Lucca e architetto militare dell'Ordine di Malta e poi
sarebbe stato ripreso, senza che riuscisse a completarlo,
dall'architetto Angelo Italia, "ingegnerio" gesuita licatese, che
proprio a Malta ha conosciuto il barocco romano nelle opere di
Bonamici.
La chiesa di Sant'Angelo, a tre navate
con colonne, dunque, doveva avere un prospetto di puro ordine dorico
toscano colonnato su due ordini e due corridoi interni, destinati
anche a cappelle gentilizie, cinque ingressi monumentali, e due
campanili laterali, mai realizzati, così come la chiesa Madre di
Palma di Montechiaro.
L'attribuzione all'Italia è confermata
dalla presenza di alcuni temi compositivi che è possibile
riscontrare nelle opere a lui riferite con sicurezza come la
disposizione di due campanili simmetrici affiancati al corpo della
facciata e il telaio architettonico di colonne libere appoggiate che
valgono ad accentuare la centralità dello schema compositivo.
Il campanile, realizzato in seguito,
ospita quattro campane, una grande dov'è presente l'immagine di
Sant'Angelo e tre di media dimensione.
Agli anni ottanta, risale l'intervento
da parte degli architetti Pietro Meli e Salvatore Scuto per il
consolidamento ed il restauro del prospetto centrale della chiesa;
nello stesso periodo, in occasione
dell'ottavo centenario della nascita di Sant'Angelo, i devoti
donarono alla chiesa la finestra istoriata che riproduce il Santo
Martire e furono realizzate le due finestre laterali che riproduco i
Santi Apostoli Filippo e Giacomo.
* C. Carità: La chiesa di Sant'Angelo e la
festa di maggio a Licata
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P. Gabriele dott. Monaco O. C.: Sant'Angelo
Martire Carmelitano
L'arte a
Sant'Angelo
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