Gli
affreschi del santuario di Sant'Angelo Martire risalgono agli anni
sessanta e rientrano nei lavori di restauro promossi dal priore P.
Gabriele Monaco. Illustrano momenti della vita del Santo Martire (secondo il
racconto di Enoch)
e di altri Santi venerati dall'ordine carmelitano. Appartengono al pittore licatese
Emanuele De Caro
e sono stati realizzati nei due lati del transetto e nel presbiterio
della chiesa. Lo stesso artista ha anche affrescato la volta che sta
sopra l'altare della Madonna del Carmine dove è stato riprodotto un
corteggio di angeli.
Nel transetto si
ammirano: Il passaggio del fiume Giordano (lato destro) e le galee saracene investite dalle
fiamme celesti (lato sinistro, sopra la cappella del Santo Patrono).
Nel
presbiterio il pittore licatese ha affrescato:
l'apparizione
della Vergine a
S. Elia (al centro, sulla
volta); Eliseo che lancia il mantello
ed Elia rapito sopra un carro di fuoco
(parete di destra); la presentazione, da parte di Sant'Angelo, della
Regola
Carmelitana al papa Onorio III (parete di sinistra); la Vergine del monte Carmelo
tra i Santi Elia, Eliseo e Simone Stock (al centro, sopra l'altare
maggiore); il Beato Luigi Rabatà di Erice
(sulla volta, sopra la finestra del lato sinistro) e Sant'Alberto
di Sicilia (sulla volta, sopra la finestra del lato destro).
Nell'affresco
dell'approvazione della Regola Carmelitana, il Santo Martire, patrono di Licata, è inginocchiato davanti al pontefice Onorio III e
gli presenta la regola; ha l'aureola ed un angioletto scende
dal cielo con in mano la palma del martirio e le tre corone in essa
infilate.
* C. Carità: La chiesa di Sant'Angelo e la
festa di maggio a Licata
L'arte a
Sant'Angelo
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